Moda a noleggio: il trend è arrivato anche in Italia

A trainare il ‘fashion renting’ ovvero la moda a noleggio è il business on line. Questo mercato nel 2023 varrà ben 1,9 miliardi di dollari

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Moda a noleggio: ultima tendenza nel settore della moda

La moda a noleggio è l’ultima tendenza del mondo della moda. Il concetto è nato in America e da allora si è diffuso come un virus. Si tratta di un modello economico che permette di indossare abiti di alta gamma senza spendere troppo.

Anche in Italia è arrivato  Il “fashion renting”: una nuova tendenza che in poco tempo sta crescendo esponenzialmente.

Negli Stati Uniti questo fenomeno ha già occupato una buona fetta di mercato: l’esempio più famoso è Rent The Runway, una società fondata nel 2009 da Jessica Herrin e Jennifer Hyman che ha già raccolto 600 milioni di dollari di finanziamenti e che attualmente opera con oltre 5 milioni di utenti.

Grazie a piattaforme di noleggio come Rent the Runway, Le Tote o Bag Borrow or Steal, è possibile affittare (a pagamento) nuovi abiti ogni mese, settimana o addirittura giorno. Se vi servono altri abiti per una serata con gli amici, basta inserirne alcuni nella vostra lista dei desideri e arriveranno a casa vostra entro 24 ore!

Se cercate qualcosa di più sofisticato di jeans e t-shirt e volete vestirvi bene senza spendere troppo, il noleggio della moda è la soluzione perfetta! Non solo risparmierete denaro, ma contribuirete anche a ridurre i rifiuti nel nostro pianeta.

Il concetto è molto semplice: ogni stagione ci sono centinaia di nuove collezioni che vengono vendute a prezzi molto alti. Ma abbiamo davvero bisogno di tutti questi vestiti? No! E se non ne abbiamo bisogno, perché dovremmo spendere soldi per averli? È qui che entra in gioco il fashion renting: permette di utilizzare gli articoli di lusso senza doverli acquistare immediatamente. Quindi, se vedete qualcosa che vi attira, provatelo prima e vedete se si adatta al vostro stile o meno; in caso contrario, nessun problema! Potete sempre rispedirlo entro 24 ore dal ricevimento (se non presenta danni).

Cos’è il Fashion renting?

Il concetto di fashion renting non è una novità. In effetti, esiste da anni: negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali esistono aziende che offrono il noleggio di capi d’abbigliamento per un canone mensile.

L’idea è semplice: si paga una quota mensile e si riceve un pacco con vari capi di abbigliamento del catalogo. Potete tenerli per tutto il tempo che volete (pochi mesi o diversi anni), ma non avete l’obbligo di restituirli dopo ogni utilizzo.

Quando si ha voglia di cambiare look o quando i capi non servono più, basta rispedirli all’azienda e verranno riciclati o venduti nei mercati dell’usato.

Molti italiani stanno scoprendo questa tendenza grazie ai social media come Instagram e Facebook, dove possono seguire le loro celebrità preferite che utilizzano questo servizio o parlarne sui loro blog.

Tra coloro che hanno scelto il fashion rental c’è l’attrice Greta Scarano, che utilizza questo servizio già da diversi anni. “È facile e pratico”, dice. “Poiché la maggior parte dei miei vestiti sono stati acquistati durante le feste con gli amici o durante i saldi nei grandi magazzini, non ho mai avuto spazio per riporli tutti”.

La moda a noleggio spopola anche in Italia

Il fenomeno sta crescendo anche in Italia con realtà come DressYouCan, una startup milanese che mette a disposizione una sorta di grande armadio degli “amici”. Il noleggio, che costa circa il 10-15% del prezzo al dettaglio del capo, permette di indossare sempre qualcosa di nuovo senza troppi sensi di colpa. Il target di DressYouCan è costituito da donne di classe medio-alta e la fascia di età varia, in media, dai 25-29 anni ai 45-49 anni.

Il noleggio di abiti, spiega Caterina Maestro, fondatrice di DressYouCan, “rappresenta un vero e proprio asso nella manica per stupire con la propria eleganza nonché una perfetta soluzione per chi sogna un guardaroba illimitato che non alimenti sprechi e inquinamento. L’idea della nostra startup è proprio l’esatto opposto della moda low cost: punta sulla qualità e rende l’abbigliamento di classe alla portata di tutti con prezzi accessibili e con un sistema di noleggio online e offline molto semplice che sta riscuotendo grande successo”.

L’azienda ha un tasso di crescita mensile stimato del 30% e prevede di raggiungere 40 milioni di euro di fatturato entro il 2020 (dai 14 milioni di euro del 2018).

I servizi di noleggio sono in aumento in Italia, grazie alla crescente popolarità dell’e-commerce e del fast fashion. In realtà, si tratta anche di una tendenza che sta vivendo una crescita esponenziale a livello mondiale. Secondo un recente studio di EY, il numero di utenti dei servizi di noleggio passerà dai 23 milioni del 2017 a oltre 70 milioni nel 2021.

Fashion renting: moda green

L’industria globale della moda è una delle più inquinanti al mondo. Il Guardian riporta che nel 2017 l’industria tessile è stata responsabile di 2,1 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2, un quarto di tutte le emissioni globali di carbonio derivanti dalla produzione industriale.

Questo perché i nostri vestiti sono realizzati con materiali sintetici come il poliestere e il nylon, che richiedono enormi quantità di energia per essere prodotti.

Il fashion ranting, consente di risparmiare denaro, evitare gli sprechi e ridurre l’inquinamento senza sacrificare lo stile. Senza un cambio di rotta, infatti, il Guardian avverte che da qui al 2050 l’industria tessile sarà responsabile di un quarto del consumo del budget di carbonio, causando un aumento della temperatura di ben 2°C.

Parola d’ordine sostenibilità, dunque, che per DressYouCan si traduce anche in una maggiore attenzione alle consegne: un servizio di pony-sharing eco-friendly che riduce le emissioni di Co2.

La moda ecologica sta crescendo rapidamente. I più grandi marchi del mondo si stanno unendo al movimento, da H&M a Gucci, con iniziative che vanno dall’utilizzo di materiali riciclati e dalla riduzione dei rifiuti alla trasformazione dei negozi in serre.

Sembra che l’industria della moda si stia finalmente rendendo conto che la sostenibilità non è solo un bene per l’ambiente, ma anche per gli affari.

In Italia, oltre l’80% degli abiti acquistati non viene mai utilizzato. Lo rivela uno studio condotto su venti Paesi nel 2018 da Movinga, società tedesca di traslochi online.

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