Vedo nero, sempre più nero …

No, non è una professione di cupo pessimismo, ma più banalmente la constatazione che il mondo finanziario sta annusando un ritorno clamoroso e trionfante, nel settore energetico, dello sporco, untuoso, puzzolente petrolio col parallelo declino degli investimenti nelle energie alternative.

Indice

Il Declino dei Fondi ESG e il Collasso del Settore dell'Energia Verde: Cosa Sta Accadendo?

Negli anni trascorsi il settore finanziario ha visto una crescente proliferazione di fondi d’investimento sostenibili noti come ESG, che si concentrano su criteri legati all’Ambiente, al Sociale e alla Governance. Tuttavia, negli Stati Uniti, sta emergendo una tendenza sorprendente: sempre più fondi ESG stanno venendo abbandonati e chiusi, mentre i fondi legati all’energia verde stanno affrontando una significativa uscita di capitali nel 2023. Esploriamo le ragioni dietro questa evoluzione e gli elementi chiave che la caratterizzano.

La Tendenza alla Chiusura dei Fondi ESG

Il 15 settembre, addirittura il gigante degli investimenti, BlackRock, ha notificato alle autorità di regolamentazione la sua intenzione di liquidare un paio di fondi obbligazionari sostenibili dedicati ai mercati emergenti, i quali insieme ammontano a un valore di circa 55 milioni di dollari.
Questa tendenza alla chiusura di fondi ESG riveste notevole importanza, specialmente se consideriamo che, al 30 giugno, negli Stati Uniti erano attivi ben 656 fondi sostenibili, secondo i dati forniti da Morningstar. Ciò indica che il numero delle chiusure sta crescendo in modo evidente rispetto agli anni precedenti, e sorprendentemente, nel corso del 2023, il numero di fondi ESG chiusi negli Stati Uniti supera addirittura la somma di quelli chiusi nei tre anni precedenti. In aggiunta, nella prima metà dell’anno in corso, gli investitori hanno prelevato dai fondi una quantità di denaro superiore a quanto ne abbiano investito.

Le Cause di Questo Declino

Questi avvenimenti segnalano un significativo cambiamento nella percezione e nell’approccio agli investimenti sostenibili. I bassi rendimenti e il declino delle retoriche favorevoli agli investimenti ESG hanno contribuito a questa tendenza. Nel corso dell’anno scorso, alcuni fondi ESG hanno deluso le aspettative, in parte a causa delle strategie di crescita che non hanno ottenuto risultati soddisfacenti nel 2022. Inoltre, molti di questi fondi hanno faticato ad attrarre investimenti, indicando un calo dell’entusiasmo per gli investimenti ESG.
L’ambiente politico ha giocato un ruolo significativo in questa evoluzione. Funzionari repubblicani hanno criticato pubblicamente i fondi ESG, sostenendo che possono arrecare danni agli Stati che dipendono dall’industria dei combustibili fossili, come il Texas e il West Virginia: queste critiche hanno contribuito a indebolire l’interesse nei confronti degli investimenti ESG. Si intravede sullo sfondo la battaglia politica delle prossime elezioni presidenziali che presto infiammerà il dibattito sull’opportunità o meno di investire nel settore “green”
A questo contesto politico si è aggiunto un ambiente normativo più rigido. Le autorità di regolamentazione hanno iniziato a condurre approfondite revisioni delle etichette dei fondi, introducendo nuove norme per prevenire dichiarazioni ESG fuorvianti o esagerate. Il fenomeno del “Green Washing”, cioè la pratica di presentare investimenti come ESG quando in realtà non lo sono, è diventato così diffuso da richiedere interventi regolamentari per contrastarlo in maniera efficace.

La Nuova Direzione nel Mondo degli Investimenti

Nonostante la fuga da alcuni fondi ESG, l’interesse per gli investimenti sostenibili non è completamente svanito. Gli investitori stanno diventando più selettivi e attenti alle strategie adottate dai fondi. Ad esempio, BlackRock sta chiudendo alcuni fondi, ma contemporaneamente ha lanciato nuovi ETF ESG e fondi comuni d’investimento legati agli investimenti a basse emissioni di carbonio. State Street ha chiuso alcuni ETF ESG ma sta lavorando per migliorare la gamma di prodotti. Hartford Funds sta rinominando alcuni fondi e modificando le loro strategie di investimento anziché chiuderli.
In breve, il panorama degli investimenti sostenibili sta attraversando una fase di riorientamento, con i gestori finanziari che cercano di adattarsi alle mutevoli dinamiche del mercato e alle nuove esigenze degli investitori.

Il Collasso del Settore dell'Energia Verde

Parallelamente alla chiusura dei fondi ESG, il settore delle energie rinnovabili sta vivendo un periodo difficile: da anni si assiste, a livello internazionale, a un proponimento di obiettivi ambientali sempre più ambiziosi (e in alcuni casi del tutto irrealistici) ma privi di misure adeguate a questo fine e delle necessarie analisi e valutazioni di impatto. La crisi energetica esplosa nei primi mesi del 2022 col precipitoso ritorno alle fonti fossili è stato in realtà solo il naturale sviluppo di una situazione che già da mesi lasciava presagire delle serie complicazioni. In questa incertezza i titoli delle società di energia pulita hanno subito un calo significativo a causa dell’aumento dei costi di sviluppo, dei tassi di interesse elevati e dei ritardi nella catena di approvvigionamento. L’indice S&P Global Clean Energy ha registrato un rendimento negativo notevole, e molte società stanno affrontando sfide significative.

Conclusione

Il declino dei fondi ESG e il collasso del settore dell’energia verde rappresentano una svolta significativa nel mondo degli investimenti sostenibili. Mentre gli investitori si mostrano più selettivi nelle loro scelte, il futuro degli investimenti sostenibili sembra dipendere da come l’industria si adatterà alle nuove sfide e alle mutevoli dinamiche del mercato. Resta da vedere se questa evoluzione porterà a una maggiore maturità e stabilità nei settori delle energie rinnovabili e degli investimenti sostenibili.

“C’è una nuvola nera che incombe sui titoli verdi”, ha dichiarato Martin Frandsen, gestore di portafoglio presso Principal Asset Management, al Financial Times.

Un insieme di circostanze sfavorevoli, tra cui costi crescenti, ritardi nella catena di approvvigionamento, tassi d’interesse in aumento e prezzi dell’elettricità bassi nelle aste, sta mettendo a dura prova le imprese operanti nel settore delle energie rinnovabili. Questo stato di cose si traduce in rendimenti deludenti, costi finanziari elevati e una crescente incertezza che sta erodendo la fiducia nel settore, portando ad una serie di sfide significative.

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